A COSA CORRISPONDE LA SIGLA SL?
A COSA CORRISPONDE LA SIGLA SL?
SL VUOL DIRE SLIME LINE (LINEA SOTTILE)
Un team di progettisti e atleti importanti si è occupato dello sviluppo della nostra linea da donna SL. Forse i nostri esperti soffrono di una "malattia professionale": non vogliono mai rimanere fermi. Hanno iniziato e continuano a sviluppare prodotti dal 2006.
la vestibilità sl
LA FUNZIONALITÀ PIÙ IMPORTANTE: UN LATO POSTERIORE PIÙ CORTO
I modelli SL presentano un lato posteriore più corto: solitamente, le donne hanno una schiena leggermente più corta rispetto agli uomini. I nostri sistemi di trasporto SL sono quindi stati adattati all'anatomia femminile e il loro taglio è più corto sul retro. La vestibilità dei nostri zaini si basa sulle persone con corporatura mediamente atletica. Poiché non tutte le persone si conformano alla regola, i modelli da donna possono certamente essere idonei agli uomini e i modelli da uomo possono essere comodamente indossati da molte donne.
tracolle più strette
Le tracolle SL presentano una pronunciata forma a S e bordi morbidi tutto intorno. Inoltre, le estremità delle tracolle si allungano assottigliandosi, per garantire una vestibilità perfetta nell'area delle spalle. Le tracolle ravvicinate sono state progettate allo scopo di adattarsi bene alle spalle più strette delle donne.
Pinne per i fianchi di forma conica
Le pinne per i fianchi SL chiuse formano un cono che si adatta perfettamente all'anatomia femminile. Questa forma conica è creata dalle alette convergenti rivolte verso l'alto e dal design delle pinne adattato anatomicamente per i fianchi SL. Le pinne sono ideali per i fianchi femminili.
TESTIMONIALS FROM OUR BRAND AMBASSADORS AND
PROFESSIONAL ATHLETES ON OUR SL SERIES
MÉLISSA LE NEVÉ, ALPINISTA PROFESSIONISTA FRANCESE
MÉLISSA È STATA LA PRIMA DONNA A PARTECIPARE ALLA SCALATA "ACTION DIRECTE" (9A
Mélissa ha iniziato la sua attività di scalatrice all'età di 15 anni, e da quel momento tale sport è diventato una parte essenziale della sua vita. Dopo aver completato vittoriosamente alcune gare, Mélissa si concentra ora sui progetti che riguardano le montagne.
La sua filosofia è la seguente: "Credi in te stesso e spingiti oltre i limiti!"
Mélissa è riuscita a fare ciò che prima era prerogativa dei soli uomini: ha completato la scalata "Action Directe" (9a) del Giura Francone. Mélissa si è allenata per sei lunghi anni, fino al giorno in cui è riuscita a realizzare il suo sogno.
I COMMENTI DI MÉLISSA SULLA SERIE SL
"Nella serie SL, le tracolle sono centrate/le cinghie sono più vicine l'una all'altra e sono idonee all'anatomia femminile. Gli zaini non adattati possono facilmente schiacciare un nervo. Il sistema di trasporto è leggermente più centrato ed è perfetto per la struttura delle mie ossa.
A deuter, ciascuno zaino presenta le proprie speciali caratteristiche, adattate in base al singolo sport. Il modello Gravity Motion è molto interessante per le scalate sportive o quelle su roccia, ad esempio, infatti la chiusura è centrata. Questo zaino consente di trasportare facilmente il materiale. Sulle pareti alte 250-300 metri, la Haul Bag mi permette di afferrare facilmente le mie cose. I lati sono molto rinforzati, e quindi niente si può strappare. Oppure è disponibile il modello Guide Lite, con il quale si può esplorare facilmente l'ambiente circostante; è molto leggero e ha tasche molto pratiche, come questa per il telefono cellulare".
GERLINDE KALTENBRUNNER, ALPINISTA ESTREMA
Gerlinde Kaltenbrunner è una delle atlete scalatrici di cime elevate di maggior successo al mondo. È stata la terza donna che è riuscita a scalare il K2 senza utilizzare ossigeno aggiuntivo, ed è quindi la prima donna ad aver completato l'ascesa di tutte le quattordici montagne di ottomila metri senza utilizzare ossigeno aggiuntivo.
Gerlinde fa parte del nostro team di sviluppo che si occupa della serie SL, fin dal 2005, e ci fornisce assistenza grazie alla sua esperienza e competenza
23 AGOSTO 2011: RAGGIUNTA LA CIMA DEL K2!
IL K2 È STATA PER ME LA MONTAGNA PIÙ DIFFICILE DA SCALARE
"Si tratta del picco di ottomila metri che mi ha trasformata maggiormente nel corso degli anni. È anche la montagna che mi ha fornito la più ampia gamma di esperienze. Molti momenti meravigliosi, grandi esperienze positive, e anche momenti difficili e tristi. La scalata del K2 è molto difficile da tutti i lati, e il rischio di caduta di rocce e ghiaccio è sempre notevole. Si è trattato del mio settimo tentativo, solo allora sono riuscita a raggiungere la cima, con tre colleghi della mia squadra, passando dalla colonna settentrionale, scalata molto raramente ed estremamente pericolosa; e soprattutto, siamo ritornati di nuovo tutti insieme al campo base, sani e salvi"